ENGLISH EDITION - Paris Photo is the place that, more than any other in the world, defines the state of the art of photography, just like Art Basel does for contemporary art. It is the place where hundreds of art galleries meet, similar to a visual kasbah of paper and colours, where the primary business is to sell and buy printed photographs of every value and size. A place, in some ways unsettling and sublime at the same time, because the Grand Palais that collects them physically, is a true metaphysical journey into the world of perception, of contemporary photography and human spirit, much more like a walk within our brain that creates dreams similar to those that every day we do with our thoughts.
Those images, the thousands of frames that run through our minds and overlap in an illogical and creative sequence, become difficult to narrate as when in the morning, thinking back to the dream we just lived, we have difficulty to preserve the details, while the emotions that those dreams have caused us are still there for many more hours. Paris Photo was an incredible experience, a continuous and unstoppable sequence of images and emotions, so full and devastating that, after a few hours, I found myself walking, totally alienated, among the hundreds of people who flooded the fair, in the grip of a visual trance in which, my eyes, gave direction to my body in an "apparent" psychological dizziness.
A sea of images that have made me suffer, laugh, reflect and ironize, leaving my spirit free to wander in its immense depth.One day wasn't enough to be able to explore it all, and so every day of my stay in Paris, I went to discover different points of view. More than 200 exhibitors from all over the world and many major sponsors have allowed this fair to become an incredible aggregator not only for artists and gallery owners, but also for publishers who also bring rare and unique editions of their productions to this event.
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Paris Photo, however, was not only this, it was also a "mental" meeting point where public and private institutions met, awarding prizes, developing cycles of conversations with curators, artists, collectors and critics, exploring the history of photography and its becoming through emerging visions and trends. Among these events, we should not forget "In Paris during Paris Photo", which brings together a dense network of Parisian cultural institutions that includes some of the richest photographic collections in the history of the world.
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Stairs Obession #2 - Angela Lo Priore |
From 7 to 11 November Paris was the centre of the world not only for photography but also from a political point of view, because the closure of Paris Photo coincided with the celebration of the centenary of the signing of the armistice of the Great War 1915-18. In a very well armored Paris, with many of its main streets completely closed, a few steps from the Grand Palais, 72 heads of state and government, including Putin and Trump, met under the Arc du Triomphe for the official commemoration.
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Stairs Obession #10 - Angela Lo Priore - Stairs Obession #11 |
Angela Lo Priore is a particular character who knows how to live the relationship with the camera, never forgetting to be first of all a woman who wants to live her time, immersed in normal daily life, being able to afford the luxury of having one foot in front of and one behind the camera, which allows her to live and feel all the nuances of female psychology. She has the merit of being able to look with a particular eye that allows the aesthetics and the form to bind in a narrative concept in which colors, lights, whites and blacks, reflect in some way the immensity of the female thought.
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Stairs Obesession #12-Angela Lo Priore |
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Stairs Obesession #11- Angela Lo Priore |
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Angela Lo Priore with Diane Pernet |
A big eye and a big heart for a great female tale.
Paris …. Encore!!!
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ITALIAN EDITION - Paris Photo è il luogo che, più di tutti gli altri al mondo, definisce lo stato dell’arte dell’immagine e della fotografia, al pari di quello che fa Art Basel per l’arte contemporanea. E’ il luogo in cui si incontrano centinaia di gallerie d’arte, simile ad una kasbah visiva di carta e colori, in cui il business primario è vendere e comprare fotografie stampate di ogni valore e dimensione. Un luogo, per certi versi inquietante e sublime allo stesso tempo perché il grand Palais, che li raccoglie fisicamente, è un vero viaggio metafisico nel mondo della percezione e dello spirito umano, molto più simile ad una passeggiata all’interno del nostro cervello e con i suoi pensieri. Le immagini, i migliaia di fotogrammi, che scorrono nella nostra mente, si sovrappongono in una sequenza illogica e creativa, diventando difficili da raccontare così come quando, al risveglio, ripensando al sogno appena vissuto, abbiamo difficoltà a conservare i dettagli, ma abbiamo memoria delle emozioni che quei sogni ci hanno provocato.
Il Paris Photo è un’esperienza
incredibile, una sequenza continua e inarrestabile di immagini ed emozioni, così
piena e devastante che dopo alcune ore, mi sono ritrovata, a camminare totalmente
estraniata, tra le migliaia di vistatori, in preda ad una trance visiva in cui,
i miei occhi, davano la direzione al mio corpo in un “apparente” stordimento
psicologico. Un mare di immagini che mi hanno fatto soffrire, ridere,
riflettere e ironizzare lasciando il mio spirito, libero di vagare nella sua
immensa profondità. Non è bastato un giorno per poterla esplorare tutta, e così
ogni giorno della mia permanenza a Parigi, sono andata li’ a scoprire
differenti punti di vista.
Più di 200
espositori giunti da tutto il mondo e tanti grandi sponsor, hanno permesso a
questa fiera, di diventare un aggregatore incredibile non solo per gli artisti
e i galleristi, ma anche per gli editori che in questo evento portano anche
edizioni rare e uniche delle loro produzioni. Paris Photo è stata anche un
punto di incontro “mentale” in cui istituzioni pubbliche e private si sono
incontrate, hanno premiato idee e artisti, hanno sviluppato cicli di
conversazione con curatori, artisti, collezionisti e critici, che esplorano la
storia della fotografia e del suo divenire attraverso le visioni e le tendenze
emergenti.
Fra queste non va
dimenticata "In Paris during Paris Photo" che riunisce una fitta rete
di istituzioni culturali Parigine che comprende alcune delle collezioni
fotografiche più ricche di storia del mondo. Dal 7 all’ 11 novembre Parigi è
stata il centro del Mondo non solo per la fotografia ma anche dal punto di
vista politico, perché la sua chiusura è coincisa con celebrazione del
Centenario della firma dell'armistizio della Grande Guerra 1915-18. In una
Parigi blindatissima, con molte delle strade principali completamente chiuse, a
pochi passi dal Gran Palais, 72 capi di Stato e di Governo tra cui Putin e
Trump, si sono incontrati sotto l’Arco di Trionfo per la commemorazione
ufficiale.
Una settimana in
cui l’arte e la politica a pochi metri l’una dall’altra, definivano i loro
scenari sotto lo stesso cielo nuvoloso, ridisegnando probabili scontri e
incontri, che sicuramente rivedremo interpretate in chiavi creative, nelle
prossime edizioni di questo meraviglioso spettacolo della fotografia. Non
riesco a dare giudizi su tutto quello che osservato e ammirato, posso solo dire
che la ricchezza creativa che ho potuto osservare, mi ha fatto respirare
profondamente come non avevo fatto da tanto tempo.
E fra queste
emozioni, una grande sorpresa è stato l’incontro con la fotografa Angela Lo
Priore che ha portato insieme alla galleria d’arte di Valerio Tazzetti, alcune
delle immagini delle sua nuova produzione fotografica incentrata, come sempre,
sul rapporto fra le donne e il mondo in cui vivono. Angela Lo Priore è un
personaggio particolare che sa vivere il rapporto, con la macchina da presa,
non dimenticando mai di essere prima di tutto una donna che vuole vivere il suo
tempo, immersa nel normale vivere quotidiano, potendo permettersi il lusso di
avere un piede davanti ed uno dietro la macchina fotografica, che le permette
di vivere e sentire tutte le sfumature della psicologia femminile.
Lei ha il merito di saper guardare con un occhio particolare che permetter all’estetica e alla forma, di legarsi in un concetto narrativo in cui i colori, le luci, e bianco neri, riflettono in qualche modo l’immensità del pensiero femminile. Questo lavoro, Stars Obession, incentrato sulla fragilità femminile, racconta il senso di vertigine, identificato dalle scale a spirali delle strutture architettoniche dei grandi padri del razionalismo italiano, che le donne provano nella loro esistenza, e che simboleggiano il percorso obbligato che essa stessa ci costringe a vivere nella ricerca della nostra identità. La donna che è più sensibile e più fragile, e più facilmente può cadere lasciandosi travolgere dal vortice della vita, spesso vive e si distrugge nei vuoti emotivi, sul cui fondo lei, molto spesso, giace. Un concetto sviluppato in varie forme e colori che ammalia per la sua bellezza ma allo stesso tempo è anche una sua grande tragedia.
Un percorso di ricerca l’artista ha sviluppato in maniera così profonda tanto che ogni immagine “Scale – Spirali – Donne”, colpisce per l’armonia fra i corpi e le strutture geometriche, rendendo appieno il senso di solitudine che la bellezza delle donne a sua volta genera, per assurdo, un senso di abbandono. Un vortice di dolore in cui le donne, per quanto belle possano essere, spesso le coinvolge e le fa cadere in un precipizio emotivo. Angela Lo Priore mi ha confessato che la genesi di questo progetto, dal punto di vista estetico, deve molto a Vertigo, il film di Alfred Hitchcock che l’ha ispirata profondamente per generare questa ricerca visiva.
Paris …. Encore!!!
Audrey Tritto
Per approfondire e
vedere altre immagini vai al sito www.audreyworldnews.com